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La Notte delle Streghe - Storia e tradizione

Il folclore popolare si mantiene ancora oggi particolarmente vivo a San Giovanni in Marignano: basti pensare che gli eventi principali si svolgono in corrispondenza della “ruota dell’anno”: La Notte delle Streghe e Antica Fiera di Santa Lucia cadono infatti rispettivamente nelle date del Solstizio d’estate e d’inverno, mentre Capodanno del Vino e Fogheraccia di San Giuseppe in occasione degli Equinozi.
Il mondo contadino, il folclore popolare sono ancora particolarmente vitali. Riti, tradizioni e racconti si tramandano e sono ancora particolarmente sentiti.

“La Notte delle Streghe” è il principale evento marignanese.
Per iniziativa di alcuni marignanesi, negli anni Ottanta, si è infatti deciso di far confluire i festeggiamenti tradizionali legati al Santo patrono (San Giovanni Battista, 24 giugno), con la ritualità folclorica popolare del solstizio d’estate (che cade il 21 giugno) in un periodo ricchissimo di elementi rituali e tradizionali: l’estate che ritorna, il bel tempo che rende ricco il raccolto, ma anche il valore degli elementi naturali nella vita dell’uomo.
Non stupisce dunque che la celebrazione de “La Notte delle Streghe” dialoghi con gli elementi naturali: l’acqua, capace di dare potere a ciò che toccava grazie alla mano del Santo, il fuoco che purifica e restituisce vita, propizia salute e benessere, l’aria che si fa più calda e annuncia la bella stagione, la terra che in questo periodo dell’anno offre i suoi frutti più belli e manifesta il lavoro del contadino.
I proverbi popolari raccontano che nella Notte di San Giovanni “tutto può accadere e a tutto si può rimediare”: infatti il folclore associa a questo periodo dell’anno riti e superstizioni per propiziare la salute, il benessere, i fidanzamenti, ma anche il malocchio!

Leggenda vuole inoltre che Artemisia, la strega buona della Valconca, avesse abitato a San Giovanni in Marignano. Artemisia era una guaritrice famosa per riconoscere e sciogliere il malocchio attraverso il “rito dell’olio”, ritualità tradizionale praticata tra Romagna e Montefeltro. “Esperta interprete dei tarocchi” si narra che “nelle notti d’estate molti ricorrevano ai suoi poteri per propiziarsi l’amore, la salute e il benessere”. Il pittore marignanese Mario Magnanelli ci ha trasmesso un meraviglioso ritratto di Artemisia e ne ha recuperato la memoria.

Parlare delle streghe è parlare di cultura e tradizione contadina: la strega è donna e il femminile è da sempre per San Giovanni un elemento catalizzatore.
Le streghe sono le donne erboriste che curavano con le erbe e con rimedi “magici”. I tratti magio-simbolici e quelli esperienziali dell’erboristeria tradizionale si intessono così in maniera inestricabile con valori che diventano simbolici.

Le streghe affascinano e spaventano, sono temute, ma amate, in un’ambivalenza continua che è l’anima stessa della “notte”. Per questo da una parte il desiderio è scovare le streghe, riconoscerle e trovarle e, dall’altro, tenerle lontane con rimedi popolari.
Erbe e fiori sono sempre state utilizzati nella storia dell’umanità per le pratiche della medicina. Manipolando piante e altri ingredienti naturali come le pietre e i minerali, si credeva di influire e modificare l’ordine naturale delle cose.